
Medical Pirates e OutFood: la ricerca che migliora la sicurezza in alta quota
Quando si parla di avventura in alta quota, la sfida non è solo affrontare il freddo o la fatica, ma soprattutto come il nostro corpo si adatta alla diminuzione di ossigeno nell’aria. A quote superiori ai 2.500 metri, la riduzione della pressione atmosferica comporta una minore quantità di ossigeno inalato, con conseguenze che possono variare dal mal di montagna fino a gravi condizioni come edema cerebrale e polmonare. Questi disturbi, se non riconosciuti e trattati tempestivamente, possono rappresentare un serio pericolo per alpinisti e appassionati di outdoor.
Proprio qui entra in gioco il lavoro innovativo dei Medical Pirates, un gruppo di giovani medici, ricercatori e tecnici del soccorso alpino specializzati in medicina d’emergenza e medicina di montagna. Uniti dalla passione per l’esplorazione e la ricerca scientifica in condizioni estreme, hanno deciso di portare la scienza sulle vette più alte del mondo, per studiare e sviluppare nuovi protocolli terapeutici volti a prevenire e curare efficacemente le patologie legate all’alta quota.
Chi sono i Medical Pirates?
I Medical Pirates sono una squadra di professionisti che combina esperienza medica, ricerca e spirito di avventura. Tra loro ci sono medici d’urgenza, specializzandi in chirurgia e tecnici del soccorso alpino che hanno scelto di dedicarsi a un ambito di ricerca poco esplorato ma di fondamentale importanza: la sicurezza in montagna ad alta quota. La loro missione è approfondire la comprensione del mal di montagna e delle sue complicanze, per offrire soluzioni innovative e concrete a chi si avventura in quota.
La ricerca tra Monte Bianco e Aconcagua
Partendo dal Monte Bianco, i Medical Pirates hanno allestito un laboratorio a 3.500 metri, sfruttando la funivia Courmayeur–Punta Helbronner per trasportare tutto il materiale necessario alla ricerca. Qui hanno iniziato a testare un protocollo innovativo che utilizza maschere Cpap e dispositivi a resistenza espiratoria, strumenti in grado di migliorare rapidamente la saturazione di ossigeno nel sangue e alleviare i sintomi del mal di montagna anche con un uso breve di pochi minuti.
Per portare la ricerca a un livello superiore, il team ha affrontato la vetta più alta delle Americhe: l’Aconcagua, con i suoi 7.000 metri di altitudine raggiungibili senza tecniche alpinistiche complesse. La spedizione, partita a febbraio 2025 e patrocinata da enti scientifici come il Club Alpino Italiano (CAI), la Società Italiana di Medicina degli Ambienti Estremi (SIMAE) e l’Università di Zurigo, ha permesso di testare i protocolli in condizioni estreme, raccogliendo dati preziosi per la comunità scientifica internazionale.
Durante la spedizione, i test sono stati condotti a varie altitudini (4.300, 5.500 e 6.000 metri), confermando l’efficacia delle maschere e dei dispositivi utilizzati, con miglioramenti immediati della saturazione di ossigeno e una significativa riduzione dei sintomi legati al mal di montagna. Oltre alla ricerca, la spedizione si è conclusa con la donazione di farmaci d’emergenza alla comunità locale, sottolineando l’impegno sociale del progetto.
OutFood: partner dell’avventura e della scienza
Noi di OutFood siamo orgogliosi di aver supportato i Medical Pirates in questa straordinaria impresa. Per noi, l’avventura è sinonimo di passione, preparazione e rispetto per l’ambiente e il corpo umano. I nostri prodotti sono pensati per chi ama esplorare e superare i propri limiti, proprio come chi si dedica a questa ricerca innovativa in alta quota.
Crediamo fermamente che la combinazione di scienza e spirito d’avventura sia la chiave per affrontare le sfide più difficili, e siamo felici di accompagnare i Medical Pitares nel loro percorso, contribuendo a migliorare la sicurezza di chi ama vivere la montagna in modo consapevole e preparato.